Il ciclo della vigna: le stagioni e i lavori tra i filari
Il nostro Progetto “Adotta un filare” è nato nel 2017 e conta ormai più di 250 adottati che durante questi tre anni hanno aderito e creduto all’iniziativa.
Persone che arrivano nella nostra Cantina di Monforte d’Alba da tutta Italia e non solo. Sono infatti molti gli adottati stranieri che vengono principalmente dalla Russia, dagli U.S.A e dalla Svezia.
Persone estremamente differenti accomunate da un’unica passione: il buon vino di Langa. Più volte all’anno ogni adottante può venirci a trovare per far visita al proprio filare. In questo modo si può seguire il processo di sviluppo della vite e il lavoro dell’uomo che ne consegue.
Le varie fasi di sviluppo sono caratterizzate da particolari momenti non sempre così facili da spiegare a persone che non lavorano in questo campo, il modo migliore è quello di vedere con i propri occhi i cambiamenti che ogni stagione porta con sé.
Per poter comprendere al meglio i vari periodi possiamo partire dai mesi invernali, il momento in cui la pianta riposa.
Questa fase di quiete per la pianta non corrisponde a una mancanza di lavoro in vigna, in quanto, verso gennaio-febbraio viene effettuato un lavoro molto importante quanto delicato: la potatura.
Questa operazione viene fatta manualmente e serve per selezionare i rami e i tralci, dando così una particolare forma alla pianta, che le permetterà di sostenere il carico e poter trarre vantaggio dalle condizioni climatiche differenti di zona in zona.
Specifica per ogni differente tipologia di vigneto, la forma di allevamento da noi utilizzata è detta a “Guyot”.
I vantaggi di questa tecnica sono il maggior controllo delle rese, una migliore esposizione al sole e un buon arieggiamento.


In primavera si può assistere al fenomeno del “pianto della vite”.
A livello dei tagli effettuati in inverno per la potatura, fuoriesce un liquido linfatico incolore, prodotto esso stesso dalla pianta. Questo è sintomo del risveglio della pianta e della riattivazione dei processi linfatici, conseguente ai primi caldi raggi del sole primaverile.

Successivamente si assiste al germogliamento seguito dall’accrescimento degli stessi germogli e alla fioritura. Questo è il momento nel quale la pianta ha il suo più rapido sviluppo. Il lavoro dell’uomo è quello di “ordinare” i germogli che vengono sistemati e legati all’interno dei fili di sostegno, a loro volta posizionati orizzontalmente e ancorati ai pali che si trovano alle estremità del filare.
I fiori delle piante dopo essere stati fecondati inizieranno a trasformarsi nei tanto attesi grappoli.
All’inizio del periodo estivo, saranno piccoli e di colore verde acceso, dopo “l’invaiatura” inizieranno a cambiare colore maturando e arricchendosi sempre di più di zuccheri. Se il numero dei grappoli formatosi è eccessivo, prima che avvenga la completa maturazione, si andrà ad effettuare la cosiddetta “vendemmia verde”, ovvero l’eliminazione manuale dei grappoli in eccesso.
In modo tale da poter raggiungere la maturazione ottimale dei pochi grappoli rimanenti attentamente selezionati, a discapito di una maggiore produzione\quantità.
Verso i mesi di settembre-ottobre, quando le foglie iniziano a mutare colore segnando così l’inizio dell’autunno, i grappoli sono pronti per essere raccolti.
La scelta del momento perfetto per dare inizio alla vendemmia varia molto in base a differenti fattori, alcuni di essi sono: la tipologia del vitigno, le condizioni climatiche dell’annata stessa e il tipo di vino che si vuole andare a produrre.
La vendemmia è senza dubbio uno dei momenti più importanti, quello più carico di aspettative ed emozioni legate al duro lavoro di un anno.
La buona riuscita non è mai così scontata fino a quando anche l’ultimo grappolo non è stato raccolto.
I lavori proseguono in cantina mentre la pianta, ormai spoglia, si prepara all’inverno.

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